Bici per Triathlon e Cronometro (Tri-bike) Presentazione di Hazen Kent Una delle domande più frequenti tra i neofiti del triathlon è ... "Che tipo di bici dovrei comprare ... una bici triathlon o una bici da strada." Una buona domanda che merita una certa attenzione. Per cominciare, diamo uno sguardo alle differenze tra una bici triathlon (tri-bike) e una bici da strada. La principale differenza tra una tri-bike e una bici da strada tradizionale si trova nella geometria del telaio della bicicletta. Per una tri-bike l'angolo del piantone è in genere 76-78 gradi. Un bel pò più ripido dell’ angolo di 72 gradi che si rileva sulla maggior parte delle bici da strada tradizionali tradizionali. L'angolo più ripido pone il Ciclista in avanti sulla bici creando una posizione del corpo più aerodinamica. Quando lo sport del triathlon è stato creato alle Hawaii nel 1978, altrimenti noto come Ironman®, la parte in bicicletta era di circa 160 km ed aveva il sapore di una tradizionale corsa su strada. La corsa su strada richiede sia la resistenza che la strategia. La velocità di solito passa in secondo piano fino alla ultima parte della gara. Quando lo sport del triathlon ha cominciato a raccogliere più partecipanti, non tutti volevano o erano in grado di gestire tale distanza in bici + 5 Km di nuoto + 40 km di corsa a piedi. Quindi, al fine di rendere questo sport più attraente per le masse, la distanza in bici del triathlon stata notevolmente accorciata. Per la parte ciclistica del triathlon, il tratto in bici è passato da 160 km a 40 km. Non era più la resistenza e la strategia ad essere importate dopo tale cambiamento . Il nuovo obiettivo del tri-ciclista diventava quello di fare il percorso più velocemente possibile . La parte in bici aveva assunto una nuova connotazione che assomiglia alla tradizionale "crono" che si tiene anche in occasione di eventi di ciclismo. Ma l'aumento della velocità ha determinato un nuovo dilemma per il triatleta: Come superare la stanchezza delle gambe per essere in grado dopo una volata in bicicletta di correre a piedi? Un triatleta deve scendere dalla bici, togliere il casco, mettere le scarpe da corsa e correre . La velocità alla quale i muscoli delle gambe si adattano alla corsa a piedi è fondamentale per il risultato della prestazione complessiva triathlon. Verso la fine degli anni 80', i triatleti a tutti i livelli faticato a trovare una soluzione a questo problema. Mi ricordo un video dei Campionati Nazionali e durante la tappa ciclistica della gara ho notato qualcosa di molto insolito e piuttosto radicale al momento. Durante la guida un atleta sul suo telaio da strada tradizionale era seduto sulla punta della sella! Ma perché? La teoria era (ed è tuttora), che, in sella a una posizione più avanti, non solo si è più aerodinamica sulla bicicletta, ma si sta anche mettendo meno sotto stress i muscoli quadricipiti. In questo modo si risparmiano per la parte corsa del triathlon. Le case costruttrici di bici hanno creduto in questa teoria e hanno cercato di creare un prodotto per soddisfare la crescente domanda dei triatleti in questione. Nel giro di pochi anni, la tri-bike è stato creata in modo da offrire aerodinamica, velocità ed efficienza muscolare. E non dimentichiamo l'uso delle ruote 650c più piccole - un cambiamento radicale rispetto alle ruote 700c tradizionali. Queste ruote più piccole e più leggere si sono dimostrate utile per fornire una minore resistenza al rotolamento e permettono al Ciclista di accelerare più velocemente. Quindi, quale bici è meglio per voi e le vostre esigenze? Molto dipende dal terreno in cui si sarà l’allenamento e le gare. Per coloro che vivono in una regione collinare o montuosa, una bici triathlon potrebbe non essere la scelta migliore. Tuttavia, per un terreno pianeggiante, una bici triathlon andrà bene. Se vivete in una zona collinare o montuosa, si consiglia una bici tradizionale, con i rilassanti 72 gradi di angolo del piantone è l'ideale per questa situazione. Come precedentemente accennato, la bicicletta da strada pone il Ciclista più indietro sulla bicicletta, consentendo la massima potenza. Per contro, fare una salita su una bici triathlon avente l’angolo del piantone più ripido, costringe il Ciclista a retrocedere sulla sella nel tentativo di ricercare la stessa posizione che avrebbe assunto con la bici tradizionale. Questo non solo si dimostra scomodo ma anche inefficiente e quindi ricordate: una bici triathlon è stata progettata per mettere il Ciclista in posizione avanzata per l'aerodinamica e per alleviare la pressione esercitata sui muscoli quadricipite della gamba in pianura. In salita l'aerodinamica non è un fattore che condiziona la prestazione e pertanto una bici da strada tradizionale e la sua geometria offre al Ciclista una guida confortevole ed estremamente efficiente e potente, migliore della Tri-bike. Un'ultima precisazione: la tri-bike per le caratteristiche sopradescritte, a livello commerciale, viene anche proposta come bici per le gare a cronometro ed é per questo motivo che in questo sito vengono trattate assieme. Scelta della misura del telaio Come detto nella presentazione le bici per triatlon e cronometro commerciali hanno lo stesso tipo telaio e il Ciclista può scegliere la misura sulla base delle tabelle predisposte dai fabbricanti come riportato qui sotto:
Definizione della postura del ciclista sulla tri-bike Scelta la misura del telaio il Ciclista posiziona la altezza della sella secondo la seguente formula universale: Hs=0,885 x C ( Moltiplicare la misura del cavallo C per la costante 0,885 ) Hs = Altezza della sella: distanza che separa l'asse del pedaliere dall'incavo della sella, alla sua sommità. Clicca qui per sapere come fare la misura. Adesso occorre regolare l'arretramento della sella, il dislivello sella manubrio, e la distanza sella manubrio ma al momento non sono disponibili formule per questo questo tipo di telaio anche perché non c'e ancora una standardizzazione sulle forme dei manubri. Il Ciclista regolerà quindi provvisoriamente i citati parametri secondo la tabella in uso per le bici da corsa classiche. Clicca qui per accedere alla tabella. Fatte le regolazioni, la messa a punto finale avverrà su strada o su pista con il supporto di un assistente, meglio se competente in materia, che filmerà il Ciclista mentre pedala al fine di osservarne la postura. La postura del Ciclista in questa disciplina é fondamentale per la massima performance in quanto il più importante avversario da battere é l'attrito dell'aria che alla velocità a cui viaggiano questi atleti assorbe oltre l'80% circa della forza propulsiva del ciclista e solo il restante 20% circa serve a vincere gli attriti meccanici e con l'asfalto. La posizione che il Ciclista dovrebbe riuscire ad assumere é quella di offrire la minima superficie frontale e che faciliti la penetrazione nell'aria. I i Ciclisti Triathlon e Crono hanno un bell'esempio da imitare espresso dalle immagini Bradley Wiggins quando ha stabilito il record dell'ora su pista nel 2105 mostrate qui sotto.
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Area frontale (A) del Ciclista in varie posizioni sulla bici: più bassa é l'area più forte va il ciclista a pari potenza messa sui pedali
Riferimenti:
https://www.researchgate.net/publication/51660070_Aerodynamic_drag_in_cycling_Methods_of_assessment
https://www.theproscloset.com/blogs/news/get-fit-triathlon-bike-sizing-guide