UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO - Facoltà di Giurisprudenza - Corso di Laurea in Giurisprudenza
INTRODUZIONE.
La presente tesi ha come oggetto lo studio della tutela penale della libertà religiosa, ed è divisa in quattro capitoli. Il primo capitolo si apre esponendo i profili caratteristici della tutela penale del fenomeno religioso nel periodo vigente il codice Zanardelli, proseguendo poi in una analisi degli artt. 402-406 del codice Rocco; si è cercato, da una parte, di sottolineare le differenze tra le due discipline, e dell’altra di esaminare i singoli articoli alla luce dei diversi spunti interpretativi offerti dalla dottrina; inoltre, si è analizzato anche il reato di bestemmia, ora depenalizzato in seguito al D. Lgs. 30 dicembre 1999, n. 507. Il secondo capitolo presenta il dibattito dottrinale, sorto in seguito alla promulgazione della Costituzione e alla revisione del Concordato lateranense del 1984, circa la legittimità costituzionale della originaria normativa del codice Rocco a tutela del sentimento religioso; sono poi presentate, con i commenti dottrinali più significativi, le sentenze della Consulta : le prime pronunce che ribadirono la piena legittimità degli artt. 402-406 c.p. e dell’art. 724 c.p., per poi giungere alle più recenti sentenze che ne hanno denunciato il contrasto con i principi della nostra Carta fondamentale. Inoltre, sono presentate le varie intese stipulate con le confessioni diverse dalla cattolica e i tentativi di modifica che, sorti in sede parlamentare, non hanno ancora portato a significativi mutamenti nei riguardi dell’impianto normativo del codice rocco nella materia de qua. Nel terzo capitolo l’art. 402 c.p. viene preso in esame nei riguardi della libertà di espressione artistica in campo cinematografico; sono presentate le più importanti sentenze che dovettero esprimersi sulla sussistenza o meno del vilipendio della religione cattolica per celebri film quali ad esempio << L’ultima tentazione di Cristo >> del regista Martin Scorzese o << I diavoli >>, del regista americano Ken Russel. Nelle considerazioni conclusive si è cercato di porre l’accento in modo particolare sui motivi per i quali appare necessario, a dispetto di numerose impostazioni dottrinali contrarie, mantenere una tutela penale della libertà religiosa, la quale non solo appare conforme ai principi ispiratori della Carta Costituzionale in materia di fenomeno religioso, ma sembra pure opportuna alla luce dei mutamenti sociali cui è soggetto il nostro Paese in questi ultimi decenni. |