ABBIGLIAMENTO DEL CICLISTA URBANO

L'abbigliamento costituisce un aspetto basilare per il Ciclista che usa la bicicletta come mezzo di trasporto e nel contempo quello più difficile da gestire se non dispone di strutture che giunto a destinazione gli consenta una messa a punto personale. ( Armadietto personale + lavandino o doccia ). Le problematiche connesse all'abbigliamento sono funzione della lunghezza del viaggio:

Sino a 10 Km a viaggio in Estate e 20 in Inverno

Se ben allenati, con una pedalata normale e non si devono affrontare salite non si suda e di conseguenza non sussiste la necessità di un cambio di abbigliamento giunti a destinazione.

E' comunque indispensabile avere sempre con se una mantellina per proteggersi in caso di pioggia che può stare comodamente in una comune borsa da ufficio.

Più problematica é la custodia del casco qualora la destinazione sia una tappa intermedia, magari un autobus o un treno. In tal caso il casco non ci sta nella borsa per cui ognuno si arrangi come può.

Chi scrive qui quando ha l'esigenza di recarsi in stazione per prendere un treno usa una vecchia bicicletta munita di borse laterali nella quale depone la mantellina e il casco. Pur rimanendo in strada legata ad un palo per molte ore nessuno ha mai toccato nulla.

 

Come proteggere i pantaloni quando si pedala?

Questa é una domanda che assilla molti Ciclisti che pedalano con lo stesso abbigliamento con il quale devono lavorare.

Data l'importanza, l'argomento di come proteggere i pantaloni quando si pedala, é stato trattato in una specifica pagina, clicca qui per leggere.

Oltre 10 Km a viaggio in Estate e 20 Km in Inverno

La necessità di cambiarsi di abito e darsi una rinfrescata giunti a destinazione diventa pressante in quanto é difficile non sudare superata tale soglia, anche se allenati. Inoltre, quando piove, la mantellina o anche le tute non riescono a proteggere dall'acqua gli arti inferiori per lunghi tratti, di conseguenza, giunti a destinazione si rende necessario la sostituzione totale o parziale degli indumenti indossati durante il viaggio.

Verificato che occorre un cambio di abbigliamento, il Ciclista poi può sbizzarrirsi secondo i suoi gusti a seconda delle stagioni. E' comunque naturale che in Estate indosserà i pantaloni corti per beneficiare a fondo della ventilazione.

NOTA:Le soglie kilometriche sopraindicate per la sudorazione hanno valenza indicativa perché dipendono da molti fattori, i principali dei quali sono l'allenamento e la presenza di salite. Il Ciclista allenato suda meno del principiante, a pari percorso e velocità perché il suo corpo é più efficiente a trasformare il nutrimento in energia meccanica e la presenza di salite, anche lievi, incidono sulla formazione del sudore perché il Ciclista deve imprimere maggior forza ai pedali.

COLORE DELL'ABBIGLIAMENTO

Il colore dell'abbigliamento del Ciclista é importante ai fini della sua visibilità in mezzo al traffico.

Occorre che sia chiaro,  dovendo acquistare una bici nuova privilegiare i colori chiari.

Chi non gradisce i colori chiari é imperativo che indossi SEMPRE durante il viaggio il giubbetto catarifrangente anche di giorno, perché dopo il tramonto esso è obbligatorio.
 
La validità della citate asserzioni la può verificare qualsiasi Ciclista quando non pedala e si muove con la sua auto.

I Ciclisti che indossano abiti chiari o con colori sgargianti vengono individuati meglio nel traffico rispetto ai Ciclisti che indossano abiti scuri.

Si tenga presente che  una delle principali cause di incidente stradale è causato dalla cosiddetta ‘guida distratta’ di molti Automobilisti che in auto fanno di tutto: lavorano al computer, leggono il giornale, messaggiano, smanettano il navigatore ecc. Il Ciclista che risulta ben visibile in mezzo al traffico aumenta la probabilità di essere notato anche da chi in auto fa altre cose oltre a guidare.

QUANDO PIOVE

Si sceglie un tipo di protezione in relazione alla lunghezza del percorso.

Anche per percorsi molto brevi evitare l'ombrello in quanto, obbligando il Ciclista a guidare con una sola mano, lo espone a pericoli.

La mantellina va bene per tutti gli spostamenti corti e medi e rappresenta un buon compromesso tra grado di protezione e limitazione dell'impaccio.

1) PROTEZIONE DELLA TESTA

Se si usa il cappuccio della mantellina non si può mettere il casco e dato che il casco é una protezione irrinunciabile, a maggior ragione quando piove perché l'asfalto é scivoloso, le buche che non si vedono, occorre NON usare tale cappuccio e mettere il casco.

Normalmente dai buchi di areazione del casco passa un pò di acqua che bagna la testa. Se questo é insopportabile si possono tappare i buchi con della plastica.

2) USO DELLO SPECCHIETTO

Esistono vari tipi di mantelline, talune coprono anche lo specchietto della bicicletta e quindi non consentono di vedere cosa succede dietro: non esitare a fare un foro nella mantellina in modo da far fuoriuscire lo specchietto.

Per percorsi oltre la mezzora é possibile che si bagnino i piedi: in tal caso non esiste alternativa all'uso di stivaletti che poi, però, si deve poter cambiare giunti a destinazione. Oppure si può accettare che si bagnino un pò i pedi ma giunti sul luogo di lavoro occorre potersi cambiare le calze e meglio ancora le scarpe.

L'abbigliamento ideale per percorsi anche molto lunghi sarebbe costituito da copripantaloni in gomma, giacca di gomma e stivaletti ma per taluni, che non dispongono di un luogo per cambiarsi al termine del viaggio non é fattibile inoltre, per lunghi tratti, costituiscono un peso ed un impaccio nei movimenti che tolgono parte del piacere di pedalare.

Come cambiare l'abito se si va al lavoro sempre in abito da Ciclista?

Le modalità del cambio d'abito dipendono dal tipo di abbigliamento che é richiesto dal ruolo in azienda: sportivo / casual o giacca e cravatta.

Esaminiamo nel dettaglio le due modalità di sostituzione.

1) Attività lavorativa svolta in abbigliamento sportivo / casual

All'inizio dell' avventura ciclistica nelle vesti di Ciclista urbano con elevate percorrenze giornaliera ( oltre 8 km a viaggio= 16 km/giorno) si raggiunge l'azienda NON in bici e si colloca nell'armadietto una ' dotazione iniziale ' orientativamente cosi composta:

- Almeno 2 asciugamani ( uno non basta in quanto nelle stagioni intermedi l'asciugamano bagnato se rimane segregato nell'armadietto non si asciuga in 24 ore)

- Sapone e dotazione per doccia, se possibile farla

- Strumenti per farsi la barba ( Presentarsi davanti al capo ufficio o ai propri dipendenti o alla segretaria rasati appena 10 minuti prima ha un buon impatto. E' evidente che chi non stima opportuno farsi la barba nello spogliatoio aziendale si raderà a casa)

- Uno / due paia di scarpe e dotazione per lucidarle ( Anche in merito alle scarpe il Ciclista che si cambia sul posto di lavoro ha la possibilità di entrare in ufficio con le scarpe asciutte lucide anche se per strada diluvia a differenza dei colleghi che si presentano con le scarpe fradice perché sono arrivati a piedi o in autobus.

- Pantaloni, camicia eventuale giacca, golf da indossare nella giornata lavorativa.

- Un cambio di abbigliamento da Ciclista perché dopo lunghi tratti sotto l'acqua i piedi si bagnano oppure ci si bagna se inizia a piovere quando si é giunti in prossimità della destinazione e non si vuole fermarsi per indossare la mantellina.

Dopo aver posizionato la 'dotazione iniziale' il Ciclista può iniziare ad andare a lavorare in bicicletta. Ogni volta che il di Ciclista vuole fare una sostituzione di abiti totale o parziale infila nello zaino o sacche laterali gli abiti puliti e porta a casa quelli sporchi.

2) Attività lavorativa é svolta con abbigliamento formale : giacca e cravatta

La Differenza fondamentale consiste nel fatto che il cambio di abito deve essere fatto non andando per un giorno al lavoro in bici ed indossando l'abito che sostituisce quello che si trova nell'armadietto.

In pratica, alla mattina quando arriviamo in Azienda non in bici o alla sera quando torniamo a casa, ci si reca nello spogliatoio e si depone nell'armadietto l'abito pulito che si ha addosso e si indossa quello che si vuole portare a casa.

Il giorno dopo ritorniamo ad andare in bici e nell'armadietto troviamo l'abito pulito.

Tutti gli altri indumenti da lavoro: camicie cravatte golf ecc. possono invece essere portati nel corso della settimana nello zainetto o sacche laterali perché non si stropicciano.

Se si vuole indossare in azienda un abito non stropicciato non c'e modo di portarlo in bici perché si sgualcirebbe troppo.

Tale procedura di cambio d'abito e' basata nell'ipotesi che il Ciclista non debba cambiarlo ogni giorno perché in tal caso in bici non potrebbe mai andare al lavorare.

Problema di abbigliamento irrisolvibile e la bici sta a casa.

La situazione é quella che vede il Ciclista urbano di lunga percorrenza (Oltre 20 Km a Viaggio)che deve recarsi in un luogo di lavoro diverso da quello abituale per partecipare ad una riunione o far visita ad un Cliente.

Chi scrive qui ha voluto testare le problematiche ma ha dovuto arrendersi.

Anche se si pedala più lentamente del solito per ridurre la sudorazione si raggiunge il luogo di lavoro non abituale in queste condizioni:

- Un pò di sudore é palpabile nella parte interna del colletto della camicia, quando addirittura non risulta visibile anche nella parte esterna.

- Volto e fronte un pò sudati e capelli spettinati: questi aspetti sono risolvibili con il pettine ed un fazzoletto

- Puzza di sudore emanata dal tronco del corpo e maglietta sotto camicia come minimo umida: questo é il punto insormontabile perché chi ci sta vicino viene impressionato negativamente dall'odore di sudore che emaniamo e se per caso dobbiamo concludere un affare é anche possibile ci consideri soggetti da evitare.

Se a qualcuno venisse in mente di occultare l'odore di sudore spruzzandosi addosso del deodorante sappia che rischia grosso in quando il sudore mescolandosi con le sostanze contenute nel deodorante potrebbe determinare una dermatite su tutto il corpo estremamente dolorosa!

Altro punto da non sottovalutare é anche rappresentato dall'aria condizionata che in talune realtà viene mantenuta a temperatura molto bassa per cui passare magari una mattina in tale ambiente con gli abiti intrisi di sudore si rischia anche una polmonite.

Pedalare di sera o quando piove: come farsi vedere.

Quando piove la visibilità diminuisce, gli Automobilisti hanno i vetri appannati, ci sono molti vecchi che guidano l'auto e spesso non hanno la sufficiente acutezza visiva per distinguere una bici in mezzo al traffico specie quando c'e scarsa visibilità.

Se, oltre alla pioggia, é sera con strade poco o nulla illuminate, occorre spingere al massimo la visibilità del Ciclista. L'apice del rischio di non essere visto dalle auto si raggiunge nella rotatoria poco illuminata quando piove o c'e nebbia.

Il Ciclista, basta che lo voglia, ha molti modi per risultare visibile con scarsa luminosità. Cliccare qui per vedere le immagini di come risultare visibile con il buio.

Pedalare in Inverno.

La percezione del freddo ha una componente soggettiva per cui non é possibile fornire indicazioni valide per tutti.

Ci sono però delle zone del corpo, particolarmente sensibili al freddo, che tutti i Ciclisti devono curare e che sono:

- Piedi
- Mani, con particolare riferimento alle dita
- Orecchie
- Gambe (Solo quando fa molto freddo)

Per proteggere le citati parti si inizia nella prima parte dell'autunno con una protezione, diciamo normale, costituita da un paio di guanti di lana, calze di lana + calzature che arrivano alla caviglia, copriorecchie.

All'aumentare del freddo si incrementa la citata dotazione sino a non avere più freddo dopo 5 minuti di pedalata perché nelle prime pedalate la percezione del freddo é ineliminabile (O quasi, leggere nota sotto)

Ecco la sequenza di incremento delle protezioni dal freddo all'abbassarsi della temperatura:

Con temperature che si approssimano allo zero e sotto zero incrementare le calze di lana sino a tre paia una sopra l’altra.

Più critica è la protezione delle mani perché occorre coniugare protezione dal freddo e riduzione dell’impaccio per poter azionare agevolmente i freni. Il mercato specializzato propone soluzioni  che dovrebbero proteggere bene le mani, anche a temperature sotto zero,  senza impacciare il movimento delle dita ma trattassi di prodotti costosi.

Qui si propone la soluzione a buon mercato adottata da chi scrive qui che non gli ha impedito di pedalare senza avere freddo sino a 15 gradi sotto zero.

Si tratta di disporre di un set di tre paia di guanti:

- Due comuni paia di guanti di lana che si possano infilare uno nell'altro.

- Un paio di guanti di pelle a "muffola" con il pelo simili alla foto qui sotto.

Guanti a muffola, denomianti anche guanti a manopola

I guanti a "muffola" denominati anche guanti a "manopola" sono diversi dai guanti normali perché hanno solo due aperture: una per il pollice e l'altra per le altre quattro dita. Sono molto più efficaci rispetto ai guanti normali perché le dita sono in contatto tra loro e quindi si scaldano vicendevolmente a differenza del guanto classico dove ogni dito é protetto individualmente e maggiormente esposto all'aria.

Si suggerisce di acquistare una taglia maggiorata in modo da poter inserire le mani con i guanti di lana essere in grado di resistere, all'occorrenza, anche a freddi estremi.

 

 

I guanti si compongono tra loro all’aumentare del freddo come segue:

* Un paio guanti di lana al comparire dei primi freddi.
* Due paia di guanti di lana una sopra l’altro quando il freddo aumenta.
* Solo il guanto a "muffola" quando il freddo aumenta ancora.
* Guanti a "muffola" con all’interno uno o due paia di guanti lana con freddi estremi.

 

Chi non ha l'esigenza di frenare spesso trova giovamento se pedala stringendo le impugnature del manubrio anziché pedalare con le dita protese verso le maniglie dei freni. In questo modo le dita sono meno esposte all'aria e quindi si sente meno freddo.


Il copriorecchie viene sostituito da un passamontagna da Ciclista che consente di mettere il Casco.

 

Dato che il  passamontagna da Ciclista é relativamente leggero, se si avverte ancora freddo, lo si sostituisce con un classico passamontagna da neve, tagliando eventuali orpelli  che dovessero ostacolare l'uso del casco come la presenza di una visiera e pomello.

 

La protezione del tronco é meno problematica delle mani e si fa con i normali abiti invernali anche se l'aria pungente può dare fastidio. E di aiuto l'uso di una giacca che abbia la parte anteriore plastificata, ma solo quella, perché diversamente si limita troppo la traspirazione del sudore e non va bene.

E' possibile usare una giacca totalmente non plastificata e mettere, come i Ciclisti facevano una volta, un foglio di giornale tra camicia e maglione in modo da proteggere il busto: é un metodo arcaico ma sempre efficace.

Protezione delle gambe: con temperature particolarmente rigide può essere necessario mettere sotto i pantaloni una calzamaglia di lana. Giunti sul posto di lavoro tale calzamaglia risulta un pò fastidiosa da tenere sino al ritorno a casa per cui occorre che il Ciclista si organizzi per toglierla e rimetterla alla sera.

I Ciclisti metodici possono trarre vantaggio dall’osservare la temperatura esterna prima di vestirsi.

Per fare ciò basta mettere un termometro sul balcone o vicino allo stipite esterno di una finestra.

Più la temperatura è bassa più ci si copre, verificando in strada gli effetti, dopo un paio di Inverni di osservazione e prove saremo in grado di centrare in pieno gli abiti giusti per ogni temperatura.

Il controllo della temperatura esterna prima della vestizione é una pratica da conservare tutto l'anno perché anche nelle altre stagioni ci potrebbero essere problemi.

Una stagione 'infingarda' per quanto attiene le temperature é la Primavera che spesso sorprende il Ciclista con temperature mattutine molto basse che richiedono abiti quasi invernali. Se si legge il termometro esterno e ci si veste in relazione al valore letto non si avranno sorprese.

Nota: Il Ciclista può ridurre il tempo occorrente al corpo di entrare in temperatura se pedala con una bici con cambio. Basta infatti che appena esce di casa si mette a far girare le gambe più velocemente che può mettendo il  rapporto più leggero che ha,  senza curarsi se la bici va più piano rispetto al rapporto usato abitualmente. Tale movimento veloce accelera il processo di adattamento al freddo. Quando il Ciclista comincia ad avvertire meno freddo rimette il cambio nella posizione usuale e continua a pedalare con la cadenza a cui è abituato e non sente più freddo.

 

Si può pedalare tranquillamente anche con la neve. Nelle città italiane spesso é mista ad acqua per cui non é indispensabile usare i Pneumatici chiodati. Se la neve persiste o si stratifica allora é indispensabile pedalare con i copertoni da neve.

Nei Paesi nordici é normale pedalare con la neve

Trasporto di oggetti in bici

Il Ciclista Urbano ha la necessità di portare con se parecchi oggetti, sopratutto se va al lavoro.

  • Oggetti legati al viaggio: Casco, mantellina, attrezzature per risolvere le forature, dispositivi di illuminazione portatili.
  • Oggetti variabili: borsa, documenti, libri, computer, cibo ecc.
  • Documenti personali: carte credito, soldi, documenti, personali, telefono

Cosa non fare mai:

- Mettere documenti personali / telefono nelle tasche laterali delle giacche /Giacconi o nelle tasche dei pantaloni.

- Mettere cose importanti, anche ben ancorate, nel portaoggetti posteriore metallico della bici

Perché?: durante il movimento della gamba mentre si pedala, quando questa si trova nella parte alta, esercita un'azione espulsiva su ciò che si trova all'interno delle tasche laterali esterne di giacche o anche dei giacconi aventi tasche profonde.

Nei pantaloni, se sono un po' attillati, il rischio di perdere documenti /soldi é forse inferiore ma non val la pena rischiare.

Discorso analogo vale se mettiamo documenti o borse da lavoro nel classico portapacchi metallico con chiusura a molla facente parte della bici.

 

Soluzioni per il trasporto di oggetti personali

La custodi dei documenti / telefonino dovrebbe stare nelle tasche interne dell'abito che riveste il tronco oppure nelle tasche posteriori dei pantaloni. In questi punti l'azione di espulsione prodotta dal movimento delle gambe é bassa e quindi gli oggetti risulta più difficile perderli.

In Estate, quando si pedala in camicia, documenti e telefonino si possono mettere nelle tasche anteriori della camicia o in un borsello ben ancorato sul corpo della persona oppure nelle tasche posteriori dei pantaloni.

Il problema della custodia oggetti / documenti é ben risolto per quei Ciclisti che possono indossare il classico giubbotto in quanto dispone di una capiente tasca posteriore chiudibile con una cerniera lampo.

In alternativa al giubbotto da Ciclista si può infilare tutto in uno zainetto di nylon che non pesa nulla, si mette dietro la schiena e quindi non aumenta l'attrito dell'aria. Tale soluzione é, per che scrive, la migliore.

OCCHIO ALLO SCIPPO

Non mettere la borsa nel cestino: mettere le cose di valore addosso o occultarle in zaini o sacche laterali perché sono in aumento gli scippi dai cestini con conseguente caduta rovinosa. Leggere il link qui sotto.

Come non farsi rubare la borsa dal cestino

Trasporto delle altre tipologie di oggetti non di valore:

  • Oggetti legati al viaggio: Casco, mantellina, attrezzature per risolvere le forature, dispositivi di illuminazione portatili.
  • Oggetti variabili: borsa, documenti, libri, computer, cibo ecc.

Vanno bene sia le borse laterali da applicare alla bicicletta che un capiente zaino con una precisazione per il PC portatile che andrebbe messo nello zaino sulle spalle in quanto se si mette nelle borse laterali, senza mettere l'HD nella modalità trasporto, potrebbe danneggiarsi causa le sopraccitate vibrazioni.