Mai fare manovre improvvise in Bici perché può costare la vita. Ogni anno qualche Ciclista viene eliminato perché dinnanzi ad un’ostacolo sulla strada deflette improvvisamente dalla traiettoria per evitare di cadere senza curarsi se alle spalle ha qualche auto o camion che gli possa andare addosso.Tutte le volte che ci si trova dinnanzi una buca, una portiera di un’auto che improvvisamente si apre, un tombino, un cane, se non si ha la possibilità di realizzare istantaneamente che non abbiamo alle spalle o di fianco, a distanza ravvicinata, un veicolo è meglio frenare e al limite andare addosso all’ostacolo. Si sceglie il male minore in quanto se abbiamo il casco ce la caviamo al massimo con qualche contusione ma è sempre meglio che finire sotto le ruote del mezzo che abbiamo vicino il cui autista, colto di sorpresa dall’improvviso sbandamento della bici potrebbe non essere in grado di evitare di investirlo. In verità tali tipi di incidenti, vedono come principale causa il diffondersi di stili di guida colposi e non curanti dei rischi che fanno correre al Ciclista quando i mezzi a 4 ruote gli passano troppo vicino. Sia il buon senso, il codice della strada e una sentenza della Corte di Cassazione recente, leggibile nel link sotto hanno affermato che la distanza tra auto/camion e bici deve essere tale da consentire all'autista del mezzo di poter evitare qualsiasi collisione con la bici che improvvisamente dovesse sbandare e il cui Ciclista possa cadere a terra. Sino agli novanta c’era rispetto per il Ciclista e nessun Automobilista avrebbe osato transitare al fianco di un Ciclista se non lo poteva fare ad almeno due metri di distanza, in modo da essere certo di poter evitare qualsiasi collisione con il Ciclista anche se esso fosse improvvisamente caduto a terra. Cosa succede oggi sulle strade è dinnanzi ai nostri occhi auto camion e bici sulla strada viaggiano affiancati anche di pochi centimetri per cui qualsiasi evento improvviso che colga il Ciclista, se non ha la accortezza di reagire correttamente finisce al cimitero. Non si è capito o si fa finta di non capire che all’origine di tali incidenti cé una questione che fa riferimento al mutato rispetto verso il prossimo che vede, soprattutto nei grandi agglomerati urbani, comportamenti sempre più autoreferenziali e chiunque si trovi sul nostro tracciato sia esso un sasso un persona vengono visiti con la stessa valenza: ostacoli fastidiosi da scansare al più presto e se al posto del sasso c’e un Ciclista o un Pedone peggio per lui se va sotto la macchina. Fa quindi sorridere la frenetica e improvvisata costruzione di piste ciclabili, divieti alle auto di ogni sorta, galera, ritiro patenti, tutti interventi che non servono a nulla se prima non si ritorna a rapporti umani basati su rispetto e attenzione verso il nostro Prossimo. Riferimenti: http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/12/16/news/milano_ciclista_ucciso_da_un_furgone_mentre_tentava_di_evitare_una_portiera-73733443Articolo 1491 verificato al 2021-06-30 categoria: Circolazione stradale |