A quale distanza di sicurezza devono transitare le bici dalle auto parcheggiate? Il codice della strada non dice nulla in merito alla distanza che deve esistere tra bicicletta e un mezzo che la affianca o, viceversa, a quale distanza deve transitare la bici dalle auto ferme.In merito alla prima situazione ci ha pensato una sentenza della Corte di Cassazione dove si afferma che l'Automobilista che affianca un Ciclista deve passargli accanto ad una distanza tale da essere in grado di non investirlo se questi dovesse all'improvviso sbandare o cadere. Per quanto riguarda i Ciclisti che superano auto ferme o parcheggiate non ci sono al momento sentenze a cui riferirsi per cui il Ciclista che vuole tutelare la sua incolumità deve transitare ad una distanza superiore alla misura di una portiera di auto completamente aperta se le macchine sono parcheggiate a fianco dei marciapiedi (Foto 1), quindi, la bici deve stare da un minimo di un metro dalle fiancate della auto parcheggiate sino ad un metro e mezzo per essere in sicurezza anche passando a fianco di auto di grossa cilindrata. Discorso analogo se le macchine sono parcheggiate a lisca di pesce con la parte posteriore rivolta verso la strada (foto 2). In tal caso il rischio di incidente non viene dalla portiera che si apre ma dell'auto che improvvisamente fa retromarcia senza accorgersi che arriva una bici. Come comportarsi se all'improvviso si apre la portiera di un auto parcheggiata parallela al marciapiedi o un'auto parcheggiata a lisca di pesce fa una retromarcia senza accorgersi che arriva la bici e il Ciclista si trova ad una distanza inferiore alla citata distanza di sicurezza? Spesso nelle città il traffico non permette di stare distante dalle auto parcheggiate come detto sopra e quindi il Ciclista é costretto a pedalare più vicino rischiando di più. In questo caso egli non deve mai togliere lo sguardo dalla fiancate delle auto parcheggiate di fianco al marciapiede oppure dalla estremità delle auto parcheggiate al lisca di pesce. In tal modo, mantenendo sempre le mani sui freni, appena vede una portiera che accenna ad aprirsi o un'auto parcheggiata a lisca di pesce che si muovo può reagire prontamente frenando subito ed evitare la collisione. Se il Ciclista va forte o si accorge all'ultimo momento del rischio di collisione e valuta di non avere lo spazio di frenatura sufficiente ad evitare l'impatto occorre che scelga il male minore che potrebbe consistere nel frenare pur nella consapevolezza di andare addosso all'auto. In tale situazione, infatti, l'istinto del Ciclista potrebbe portarlo a fare una rapida sterzata a sinistra per scansare l'ostacolo ma ciò potrebbe esporlo a danni maggiori ed essere investito dalle auto che magari ha alle spalle o a fianco e i cui autisti non hanno la prontezza ne la possibilità di evitarlo perché, a dispetto della citata sentenza, marciano ad una distanza laterale dal ciclista minore a quella di sicurezza. Tutte le volte che il Ciclista pensa di risolvere la situazione con una rapida sterzata deve, prima di fare questa improvvisa manovra, aver compreso, in pochi instanti, che appena dietro o di fianco non ha delle auto perché in tal caso é meglio tirare dritto e al limite andare addosso all'auto. Con il casco la questione si risolve senza grossi problemi mentre invece la improvvisa sterzata con le auto dietro o di fianco può costare la vita come la cronaca ci insegna. E' scontato che in tutti gli incidenti ai Ciclisti dovuti alla portiera che si apre o all'auto parcheggiata a lisca di pesce che esce in retromarcia e collidono con la bici il Ciclista ha il 100% della ragione. Riferimenti: http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_dicembre_16/automobilista-apre-portiera-desenza-guardare-ciclista-fa-volo-coma-f17b3928-851b-11e4-bef0-810da32228c1.shtmlhttps://www.ciclistaurbano.net/bicicletta_detail.php?id=1491https://responsabilecivile.it/ciclista-cade-a-causa-dello-sportello-aperto-di-unauto-di-chi-e-la-colpa/Articolo 1447 verificato al 2024-06-01 categoria: Circolazione stradale 1 2 |